Associazione Culturale
a Torino
Le città non stanno mai ferme. Accumulano ghetti e innalzano muri sulle macerie della propria memoria. Altresì le città si raccontano: le periferie, gli hinterland, il territorio urbano toutcourt, scagliano verso il centro delle città segnali contraddittori all’interno dei quali convivono stili di vita detonanti, creativi, insubordinati. Spesso sotto le spoglie violente ed aggressive di bande territorializzate ed iconicamente rappresentative, altre volte sotto quelle più complesse, opache e sulfuree delle avanguardie culturali e sociali esito dell’avvenuta polverizzazione sociale, della trasformazione dei processi produttivi, della metamorfosi delle rivendicazioni collettive e dei bisogni individuali.
La città Come un laboratorio mutante e sfuggente alle logiche di potere dominante e come alveo delle insorgenze giovanili che hanno creato nel tempo gioiose anomalie tese ad abbattere I muri e sublimare I ghetti.
Questa rassegna transdiciplinare ha l’intento di narrarne, rivolgendosi in particolare alle nuove generazioni, le sublimi contraddizioni attraverso le multiformi varianti artistiche che tali controculture popolari hanno generato nel corso dell’epilogo del Novecento emergendo, come fiumi carsici, dal sottosuolo delle metropoli.
Parole, suoni e immagini da Torino, Genova, Napoli, Roma, Firenze, Aosta, New York, Buenos Aires, Seattle, Berlino, Venezia, Trieste, Vienna, Parigi, Catania.